Nel 1950, nel paese di Paterdoro c’era una giovane ragazza, nota per i suoi lunghi capelli rossi che tutti chiamavano sconsolata, in quanto il suo bel fidanzato, colonnello dell’esercito italiano era andato in guerra e non era più tornato. La gente del paese provava a portar conforto alla giovane, chi le faceva omaggio di mazzi di fiori freschi appena raccolti in campo, chi le donava cesti di fragole di bosco pur di strapparle un sorriso. Nulla la consolava e alla bella giovane ragazza con il passare del tempo le venne attribuito il nome di sconsolata. Questo nomignolo la rese ancora più infelice tanto da portarla a chiudersi nella sa casa di campagna senza più volontà di recarsi in paese. Le sue giornate erano contornate da lunghe letture in casa e faccende domestiche e quelle poche volte che usciva nei prati, scoppiava a piangere nel ricordo del suo ultimo incontro con il bel fidanzato. Un giorno, suo padre, con l’intento di farla uscire, le chiese di venire a dare una mano in vigna, per raccogliere l’uva ormai matura. Sconsolata non ne aveva proprio voglia ma sotto l’incessante richiesta del padre dovette cedere. In vigna sconsolata comincio ad osservare gli acini, viola, turgidi di rugiada e lucenti sotto il sole…. Ne osservo la bellezza dei grappoli e lo spettacolare paesaggio che a lei si rivelava. Tutto ciò le strappo un sorriso, il primo dopo tanto tempo. Sconsolata capì in quell’istante che la vita corre e come la sua natura si rigenera continuamente, capì che non poteva restare ferma, capì che doveva continuare a credere e sognare. Dopo quel giorno trascorso in vigna il suo atteggiamento verso la vita cambiò. Iniziò a recarsi spesso in paese, ma sempre con un bel sorriso sul volto e piena di luce in viso, non era più sconsolata, ma una ragazza contenta. Prima di ritornare a casa, passava accanto al vigneto ad ammirare con incanto la forza con cui la natura donava ogni anno i suoi frutti e sorrideva…sorrideva…non era più la triste ragazza di un tempo, ora era consolata bella.
Nome | CONSOLATA BELLA – Irpinia Falanghina Dop |
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Denominazione | Denominazione di Origine Controllata |
Regione | Campania |
Uvaggio | Falanghina |
Sistema di allevamento | Controspalliera allevata a guyot |
Composizione del terreno | Terreno di medio impasto, a tratti argillo-calcarei |
Epoca di vendemmia | Settembre |
Vinificazione | Pigiatura delicata dei grappoli interi e illimpidimento staticoa freddo. Fermentazione condotta con ceppi di lieviti selezionati e a temperature controllate |
Affinamento | Acciaio inox |
Gradazione alcolica | 13 % vol |
Abbinamenti | Il vino si abbina benissimo a piatti a base di pesce, vongole e frutti di mare, carni bianche, ma anche aperitivi e antipasti con verdure |
Temperatura di servizio | 10° C |
Caratteristiche Organolettiche | Colore giallo cristallino. Dal sapore secco, equilibrato e dal gusto fruttato, con retrogusto floreale |
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